Conto Termico 3.0: incentivi e novità

Il Conto Termico 3.0, approvato nell’estate 2025 con Decreto del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rappresenta un’evoluzione fondamentale degli strumenti di incentivazione gestiti dal GSE.

Il nuovo schema amplia la platea dei beneficiari, introduce interventi innovativi e rende più semplice l’accesso ai fondi, sostenendo la decarbonizzazione del patrimonio edilizio.

Per aziende, pubbliche amministrazioni e comunità energetiche si tratta di un’occasione per ridurre i consumi e accelerare la transizione energetica.

Cos’è il Conto Termico 3.0 e cosa cambia rispetto alle versioni precedenti

Il Conto Termico è il meccanismo di sostegno economico che incentiva interventi di efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Con la versione 3.0, entrata in vigore nel 2025, vengono confermati i principi della versione 2.0 ma con importanti novità:

  • Ampliamento della platea dei beneficiari, che ora include anche il Terzo Settore e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
  • Nuove tipologie di intervento, tra cui il fotovoltaico con sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se integrate a pompe di calore.
  • Semplificazione procedurale, con un portale GSE.

L’obiettivo è in linea con le strategie europee, che puntano a ridurre i consumi energetici e favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto anche dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).

Chi può accedere agli incentivi del Conto Termico 3.0

Il Conto Termico 3.0 estende l’accesso agli incentivi a una platea più ampia rispetto al passato. I beneficiari ora sono:

  • Aziende e privati, per interventi su edifici residenziali e non residenziali.
  • Pubbliche Amministrazioni, incluse scuole e ospedali.
  • Piccoli comuni, che possono ottenere copertura fino al 100% dei costi.
  • Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e configurazioni di autoconsumo collettivo.
  • Organizzazioni del Terzo Settore.

In precedenza, con il Conto Termico 2.0, i beneficiari erano principalmente le Pubbliche Amministrazioni, le imprese e i privati, con esclusione delle comunità energetiche e delle organizzazioni del Terzo Settore, ora invece pienamente incluse nella nuova versione.

Interventi incentivati dal Conto Termico 3.0

Gli incentivi coprono un ventaglio ampio di interventi finalizzati a ridurre consumi e emissioni:

  • Pompe di calore, solare termico e generatori a biomassa.
  • Impianti fotovoltaici con accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se integrati a sistemi a pompa di calore.
  • Coibentazioni e riqualificazione edilizia.
  • Soluzioni integrate per l’autoproduzione e la gestione intelligente dell’energia.

Incentivi, percentuali e budget disponibile

Il Decreto ha stanziato un budget complessivo di circa 900 milioni di euro all’anno, suddivisi in:

  • 400 milioni destinati a Pubbliche Amministrazioni.
  • 500 milioni per privati, aziende e imprese.

Le percentuali di incentivo variano in base ai soggetti e agli interventi:

  • Fino al 65% dei costi per interventi residenziali.
  • Copertura fino al 100% per scuole, ospedali e edifici pubblici nei piccoli comuni.

Come funziona la procedura di accesso al Conto Termico

L’accesso agli incentivi è stato reso più snello grazie alla digitalizzazione. La domanda deve essere presentata tramite il portale GSE, che sarà attivo entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto.

L’iter prevede:

  • Caricamento della documentazione tecnica.
  • Verifica della conformità dell’intervento.
  • Erogazione dell’incentivo in tempi definiti dal GSE.

Questa semplificazione riduce i tempi burocratici e facilita la partecipazione anche dei soggetti con minori risorse amministrative.

Il valore strategico del nuovo Conto Termico per la transizione energetica

Il Conto Termico è più di un incentivo, è uno strumento sistemico che si inserisce nelle politiche di decarbonizzazione europee e nazionali, supportando:

  • Le imprese nell’abbattere i costi energetici.
  • Le amministrazioni pubbliche nel migliorare il patrimonio edilizio.
  • Le comunità locali nello sviluppare modelli di autoproduzione condivisa.

In particolare, consente di:

  • Allinearsi agli obiettivi del PNIEC e del Green Deal europeo.
  • Migliorare la stabilità energetica di imprese e territori.
  • Rafforzare la competitività attraverso investimenti sostenibili.

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Oltre a tutto questo, GreenFlex offre un approccio integrato che non si limita alla sola incentivazione, ma supporta anche nella realizzazione degli impianti, nell’introduzione di nuove tecnologie e nella loro gestione e monitoraggio attraverso strumenti digitali avanzati.

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